Cosa fare a Trieste quando piove

A Trieste, quando piove bisogna sempre tenere a mente una cosa: non può durare a lungo. Una delle benedizioni di queste terre, il vento, fa sì che il cielo si rischiari abbastanza velocemente. Con lo zampino della Bora gli acquazzoni arrivano e se ne vanno senza rovinare troppo le giornate a chi vive da queste parti.

È una delle fortune di Trieste. Invece una delle fortune di chi decide di soggiornare presso di noi è che da un lato vi forniamo un ombrello affinché non restiate mai sguarniti. Dall’altro, abbiamo pensato per voi 8 utili spunti su cosa fare quando a Trieste piove.

Quando piove non si ha voglia di fare grandi distanze a piedi, giusto?
E allora cosa fare di bello a Trieste con la pioggia?

Dunque, usciti dall’Hotel Letterario, le prime due gradevoli opzioni che avete sono: fare i 750 metri che ci separano dal Castello di San Giusto oppure gli 850 metri fino al Caffè San Marco.

Il Castello con il suo Museo – assieme alla Cattedrale con il suo splendido rosone, all’adiacente Museo dell’Orto Lapidario con la collezione egizia e il Cenotafio di Winckelmann, e l’Alinari Museum al Bastione Fiorito – sono un complesso di almeno quattro strutture coperte dove passare piacevolmente un’intera mattinata.

Arrivarci non è difficile: seguite la strada (Via Madonnina) di fronte all’hotel fino al semaforo, sulla destra vedrete una galleria: prendete le scale a lato della stessa galleria e vi troverete sul colle di San Giusto. Quando di fronte a voi vedrete le mura del Castello, girate intorno alle mura tenendo la sinistra fino al ponte levatoio.

La Cattedrale è di fronte al Castello, e il Museo Lapidario sulla strada che scende di fronte alla cattedrale.

Non lontano dal Castello, scendendo per il dedalo di viuzze che conduce fino all’Arco di Riccardo e Piazza Barbacan, potrete trovare in Via Madonna del Mare il mitico Museo Svevo e Joyce dedicato a queste due colonne della letteratura nazionale e mondiale. La più appassionante delle chiacchierate sarà quella con il prof. Cepach che dirige il museo e vi potrà rivelare mille aneddoti e curiosità triestine sui due compagni di penna e di bevute.

Oppure siete più inclini a lasciar passare il maltempo davanti a una bella tazza di thé caldo e una fetta di torta Sacher, circondati da giornali e libri, e soprattutto dai meravigliosi arredi del Caffè San Marco, unico nel suo genere e degno di per sé di una visita.

Il Caffè San Marco può essere raggiunto attraverso l’area pedonale del Viale XX Settembre, prendendo poi a sinistra via Polonio che incrocia il Viale, ritrovandovelo praticamente davanti.

Il Caffè si trova inoltre su un lato dello stesso isolato in cui si trova la più grande sinagoga d’Europa. Se volete visitarla, chiedete al Front Desk di organizzarvi una visita.

Alternativamente, raggiungendo a piedi la vicinissima Piazza Goldoni, potete prendere da lì l’autobus n. 9 che vi condurrà sulle Rive fronte mare e scendere alla fermata di Piazza Venezia. Da lì due intriganti opzioni si prospettano: attraversare Piazza Venezia e imboccare via Torino per arrivare alla galleria di arte moderna del Museo Revoltella oppure, sulla vostra destra, godervi un bel caffè triestino guardando il mare dalla mega vetrata panoramica che completa il bar del multipiano di Eataly. Si dice che la cantina ospitata nei sotterranei sia la più grande del Friuli Venezia Giulia per varietà di bottiglie.

Se tutte le precedenti tappe le avete già fatte, ci sono ancora due possibilità da sfruttare: prendere la macchina e immergersi negli abissi della Grotta Gigante, oppure raggiungere il vicino Castello di Miramare (a 15 minuti dal centro) e visitare, oltre al palazzo, la mostra temporanea che solitamente viene ospitata alle Scuderie. C’è da dire che il Castello andrebbe sempre visitato quando il cielo è grigio. In questo modo ci si riesce di più a immedesimare nella vicenda del tragico amore di Massimiliano e Carlotta. La magia del luogo viene tutta restituita dai colori del cielo e del mare che si fondono.

Esiste anche un’altra opzione, sfortunatamente ad oggi fuori uso, ma che in autunno dovrebbe tornare attiva: un giro sull’amatissimo Tram di Opicina. La vista sul Golfo che si gode salendo verso il Carso con il tram è impagabile.

Per ovviare a questo, potete pensare di girare la città saltando da un autobus all’altro, grazie alla card che vi mettiamo a disposizione al front desk, con la quale avrete a disposizione 10 corse, accesso al wi-fi di tutti gli autobus e la riduzione del biglietto in tutti musei civici.

Infine riguardo a cosa fare a Trieste se piove, un’idea sempre valida e di sicuro godimento è prenotare la nostra spa all’ultimo piano per una rigenerante sauna in tutta intimità. Il nostro wellness infatti è solo a uso privato, per questo è richiesta la prenotazione.

Le opzioni sono diverse e Trieste non vi deluderà anche con il brutto tempo, soprattutto perché la pioggia, qui nella città del vento, non dura mai a lungo!

foto di Marino Sterle

Viaggi in coppia e cerchi uno spunto per una passeggiata romantica a Trieste?
Leggi questo articolo. Oppure clicca qui per scoprire cosa fare a Trieste durante le sere d’estate.

Il Faro della Vittoria e il Victoria di Trieste

Come visitare il faro della Vittoria e godersi Trieste da un’altra angolatura.

Se vi piace guardare la città dall’alto, ci sono tre modi per farlo con crescente altitudine: dal vicinissimo Castello di San Giusto; dal Carso (noi vi consigliamo di godervi lo spettacolo dal cortile dell’Osmica Verginella); o dal mitico Faro della Vittoria di Trieste. Solo da qui però è possibile padroneggiare a 360 gradi l’intero Golfo e il Carso, aggiungendo una prospettiva unica sull’immenso Porto Vecchio.

 

Osmica Verginella

 

Tanta maestosità si deve al fatto che il faro è alto quasi 68 m e fu eretto sul Poggio di Gretta a 60 m sul mare, sul sito del Forte Kressich, una potente fortezza militare ottocentesca. Il faro fu ultimato nel 1927 su progetto dall’architetto Arduino Berlam. Non voleva essere “solo” un faro per la navigazione (con una portata luminosa di 50 chilometri a 115 m sul livello del mare) ma anche un monumento commemorativo in onore dei caduti sul mare della Prima Guerra mondiale. Non a caso alle sue pendici si può osservare un’enorme àncora, che la tradizione cittadina attribuisce alla prima nave della Marina italiana ad essere entrata nel Golfo di Trieste quando questa è passata all’Italia nel 1918. Ma in realtà si tratta solo di una leggenda popolare.

 

Regata Velica Barcolana

 

La Vittoria alata batte le ali a ogni refolo di Bora

Il faro della Vittoria aperto durante il sabato e la domenica mattina e pomeriggio, è un’icona cittadina molto amata. Si distingue per la presenza della statua della Vittoria alata che orna la parte terminale, ovvero l’apice della cupola, per un’altezza di oltre 7 metri. La stessa Vittoria alata che fa da icona all’hotel letterario. Non tutti sanno che la statua nasconde una storia tutta triestina. Pur trattandosi di una statua metallica in rame, questa è in grado di battere le ali. Infatti il suo geniale ideatore, nel realizzarla, la dotò di uno straordinario marchingegno che consente alla figura di muoversi “liberamente” e assecondare le raffiche della Bora, questione di non poco conto, considerando che le raffiche possono arrivare a 180 km/h.

Alla fine dell’800 in via del Solitario (ora via Foschiatti) operava una notissima officina dove Giacomo Sreboth portò a compimento la statua della Vittoria alata ideata dallo scultore Giovanni Mayer. Per resistere alla violenza del forte vento di Bora che proviene da nord-est, Sreboth fece inserire nella statua un’asta di acciaio del diametro di venti centimetri, la munì di un forte manicotto all’altezza del torace ed armò tutta l’asta di braccia metalliche rotanti a spirale. Su queste fissò la statua, che così fu dotata di un’anima di sostegno con un lungo e robusto piede infisso nella muratura. In questo modo, ovvero grazie al movimento dei tiranti interni, viene tutt’ora compensata la pressione esterna provocata dal vento.

 

 

Come e quando visitare il faro della Vittoria, orario apertura.

Il faro è visitabile il sabato e la domenica fino alla Regata velica Barcolana, da cui si gode una delle migliori viste in assoluto. Normalmente gli orari sono:

Aprile Maggio Giugno e Settembre:

venerdì dalle 15.00 alle 19.00

sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00  e dalle 15.00 alle 19.00 (ultimo accesso ore 18.30).

Luglio e Agosto: dal mercoledì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00  e dalle 16.00 alle 19.00

Ottobre: venerdì dalle 15.00 alle 18.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00  e dalle 15.00 alle 18.00

dal 10 al 14 aperti tutto il giorno dalle 9.30 – 17.30 (ultimo accesso ore 17.00)

Novembre dal 1° al 4 aperti tutto il giorno dalle 9.30 – 16.30.

Aperture speciali: tutto il giorno dalle 10.00 – 19.00 il 31 marzo, il 2, 25, 26,27 e 30 aprile e 1° maggio e 15 agosto.

Per info e prenotazioni: +39 0481 91697 – www.farodellavittoria.it

E-Mail farodellavittoria@regione.fvg.it

Inoltre, per garantire la sicurezza dei visitatori l’accesso alla torre del Faro è consentito a un numero massimo di 15 persone alla volta accompagnate da un addetto. La visita alla torre dura 15 minuti. Ma il Faro rimane chiuso in caso di condizioni climatiche avverse.

 

Come raggiungere il faro della Vittoria di Trieste

Dall’hotel Victoria il Faro dista circa 4 chilometri. Si può raggiungere facilmente prendendo dalla stazione dei treni l’autobus n. 42, 44, 45 con fermata su Strada del Friuli. La stazione dei treni dista 3 / 4 fermate dall’hotel con le linee 20 e 21, subito a destra una volta usciti dall’albergo.

Buon panorama e non preoccupatevi per la salita: il faro è anche dotato di ascensore!

 

 

Per la curiosità sulla Vittoria alata si veda TRIESTE NASCOSTA di Halupca e Veronese, edizioni LINT, Trieste.

Bloomsday Festival a Trieste: una festa per Joyce

(Scopri il PROGRAMMA 2018) Cosa l’hotel letterario di Trieste vi suggerisce di non perdervi della tre giorni joyciana

Dal 16 al 18 giugno Trieste si unisce ai festeggiamenti mondiali in onore del grande scrittore irlandese James Joyce. Una tre giorni di spettacoli, visite speciali mostre e conferenze tutte in tema joyciano. Non a caso, Trieste è la città che Joyce definì come “la mia seconda patria” e che lo ospitò dal 1904 al 1920. E non a caso il Victoria, l’hotel letterario di Trieste, fu una delle tante dimore triestine del geniale autore dell’ULISSE.

Il Blooomsday festival non è altro che la fatidica giornata di Leopold Bloom raccontata da Joyce nel suo titanico capolavoro ULISSE. Ogni anno, il 16 giugno si celebra quel lunghissimo 16 giugno del 1904. E a Trieste i festeggiamenti dureranno addirittura tutto il weekend. A fare da filo rosso delle celebrazioni, il 17esimo e penultimo episodio dell’ULISSE, intitolato Itaca. Come il ritorno a Itaca nell’ODISSEA, così per Joyce Itaca apre la scena del rientro a casa a fine giornata di Leopold Bloom al mitico numero 7 di Eccles Street dalla sua Molly.

Il programma dei festeggiamenti per Blooomsday festival è ampio, ma l’hotel letterario ha selezionato per voi alcuni imperdibili eventi che vi consiglia di non mancare.

Venerdì 16 – The Bloom’s day

Sicuramente durante il vostro soggiorno vi capiterà di arrivare in Piazza Unità d’Italia. Sappiate che dietro la piazza Grande, venerdì 16 si inaugura la mostra KAOS NOSTOS di María Sánchez Puyade al numero 2 di Piazza Piccola (dietro il palazzo del comune). La mostra si ispira a Itaca come l’ora del ritorno a casa, quella in cui scopriamo di aver dimenticato le chiavi, perché il ritorno non è mai facile. Itaca è arrampicarsi e insinuarsi come un ladro per rientrare nel caos solito della nostra vita.

La mostra è aperta ogni giorno fino al 16 luglio con orario 10-13 e 17-20.

La sera di venerdì 16, invece, al Bastione Rotondo del Castello di San Giusto – luogo che da solo merita una visita – alle 21.30 avrà luogo lo spettacolo teatrale NORA JOYCE. L’ALTRO MONOLOGO di Renzo S. Crivelli. Una pièce che ha riscosso enorme successo dal suo debutto nel 2004.
Ispirata al famoso monologo di Molly Bloom che conclude l’ULISSE di Joyce, dà voce a Nora, la compagna di Joyce nella vita reale, la quale potrebbe aver avuto un ruolo tutt’altro che marginale nella stesura del suo capolavoro. Al punto da definirla “co-autrice” per avergli dato accesso alle pieghe più profonde della psiche femminile…
In caso di maltempo lo spettacolo si sposterà all’Auditorium  del  Museo Revoltella, in via Diaz, 27.

Sabato 17 giugno

Sabato 17 giugno è la volta del JJ Walking English Tour, con ritrovo alle 17 presso il passaggio Joyce (o meglio conosciuto come Ponte Curto), sul lato che dà in via Rossini. Con tanto di guida in lingua inglese. Siete pronti a farvi guidare sui luoghi della vita triestina di James Joyce?
In  caso  di  maltempo  l’itinerario  viene rimandato al giorno dopo, ore 10,  con  identico  punto di ritrovo.

La sera di sabato invece non si può perdere lo spettacolo teatrale UGLY DUCKLING di Diana Höbel sempre al Bastione Rotondo del Castello di San Giusto, alle 21:30.
Chaosmos, cosmo nel caos, come quark, è parola coniata da Joyce: rappresenta l’esigenza di trovare un ordine nel guazzabuglio del mondo. Di tornare a casa, quindi. O anche di far quadrare il cerchio o
razionalizzare l’irrazionale. All’insegna di queste ispirazioni è nata questa imperdibile pièce.
In caso di maltempo lo spettacolo si sposterà all’Auditorium  del  Museo Revoltella, in via Diaz, 27.

Domenica 18 giugno

Domenica 18 alle 11.00 in una location che merita una visita, la Stazione Rogers in Riva Grumula 16, per gli amanti dei libri che non sono ancora riusciti a leggere l’ULISSE c’è la presentazione del libro LEGGERE L’ULISSE DI JOYCE. Un’esperienza impegnativa ma estremamente gratificante e remunerativa.

Inoltre, nella giornata di domenica 18 giugno, se vi foste persi quello di sabato, c’è un nuovo JJ Walking Tour, ovvero l’itinerario a piedi attraverso la città di Joyce, questa volta guidato dal prof. Renzo S. Crivelli dell’Università di Trieste. Ritrovo alle 17 al Passaggio Joyce detto Ponte Curto (lato via Rossini). Durata prevista un’ora e trenta circa. La “bella Trieste” di Joyce, la città delle sue lezioni di inglese delle amate chiese e delle non meno amate osterie, la Trieste dei bordelli e dei teatri, della Berlitz School e dei tanti appartamenti, illustrata da uno dei suoi maggiori esperti.

Alle 20:30 invece, in Piazza Sant’Antonio Nuovo, c’è il concerto di chiusura della house band Wooden legs.

A seguire, RITORNO A CASA, la proiezione del’ultimo film di Manoel de Oliveira. Una storia molto joyciana. Non a caso la crisi del personaggio protagonista (un bravissimo Michel Piccoli), che è un attore, è innescata dalla difficoltà di interpretare sul set Buch Mulligan, personaggio di Ulisse. È una malinconica riflessione sulla vecchiaia, ma anche sulla modernità. Ed è anche una meditazione sull’arte del narrare, per parole e per immagini, su ciò che deve entrare nel racconto e ciò che ne rimane fuori. Con la partecipazione di Catherine Deneuve e John Malkovich.
In caso di maltempo lo spettacolo si sposterà all’Auditorium  del  Museo Revoltella, in via Diaz, 27, al termine del concerto dei Wooden Legs.

Buon Bloomsday 2017 a tutti!

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito.

Il programma completo è disponibile qui.

E Bloomsday 2018?
Ti aggiorneremo non appena verrà rilasciato il programma completo.

BORAMATA fa il tris – la festa della Bora nella città della Bora

Dal 1° al 4 giugno andrà in scena la grande festa della bora en plein air pensata per far conoscere meglio il fenomeno meteorologico che rende Trieste unica al mondo.

La BoraMata a Trieste è la festa che celebra il pazzo vento per cui la città è conosciuta in Italia e nel mondo. Una grande festa all’aria aperta che celebra la Bora nel centro della città, tra piazza Ponterosso e piazza Unità, per il terzo anno consecutivo.

Per festeggiare la cosa più triestina che c’è in piazza Ponterosso – il cuore dell’anima multiculturale di Trieste e uno dei luoghi della bora per antonomasia, basti pensare che l’angolo tra via Roma e via Genova era tra i più fotografati nelle memorabili foto in bianco e nero del passato – una galleria del vento ospiterà anche un Museo della Bora “temporaneo”, dove scoprire curiosità di vento e di bora, con i filmati della sede RAI del Friuli Venezia Giulia, con le foto, i documenti, le pubblicazioni facenti parte dell’archivio del professor Silvio Polli, grande studioso della bora e con materiali provenienti dall’archivio del museo del vento triestino.

All’interno della Galleria sarà possibile fotografarsi davanti a uno sfondo di bora e condividerla sulle reti social, utilizzando l’hashtag #boramata.

 

Bora in chiave Letteraria

La presentazione del nuovo libro dello scrittore Veit Heinichen LA GIORNALAIA che della bora ha scritto più volte nelle avventure del suo celebre protagonista, il commissario Proteo Laurenti. Lo scrittore tedesco, triestino d‘adozione, racconterà la “sua” bora in dialogo con lo scrittore e giornalista Pietro Spirito venerdì 2 giugno alle 19.00

Sabato pomeriggio, invece sarà la volta della presentazione della prima PICCOLA GUIDA AL MAGAZZINO DEI VENTI, il primo nucleo del Museo della Bora triestino.

Le girandole simbolo della Bora

Sabato inoltre si rivedranno comparire le girandole, simbolo di questa festa, in piazza Unità. Un colpo d’occhio unico sulla più grande piazza aperta sul mare.

A cui si accompagneranno le mirabolanti opere degli uomini del vento: Edoardo Borghetti “Edofly”, l’aquilonista giramondo che porterà a Trieste un altro grande creativo del vento, Bernard Dingwerth. Sarà uno spettacolo rivedere le grandi bol di Edofly in piazza Unità insieme ai grandi aquiloni gonfiabili dell’artista del vento tedesco.

Alla fine della manifestazione, le girandole si potranno anche acquistare come ricordo, e il ricavato andrà all’ospedale infantle Burlo Garofalo.

Bora in chiave musicale

Giovedì 1 giugno, dopo le 20, buona musica jazz con i Dixiers 8644 e le loro atmosfere che suggellano un simbolico incontro musicale tra Trieste, la città della bora e Chicago, la città del vento.

Venerdì 2 giugno, “Daghe de bora”, esibizione della Banda Berimbau, con ritmi brasiliani, ispirazioni triestine e sorprese in francese!

 

Bora per i bambini

Nel pomeriggio di venerdì 2 giungo in programma “La caccia alla bora”, particolare caccia al tesoro alla scoperta del vento di Trieste a cura di Promolettura Giunti Editoriale Scienza

Sabato 3, nel pomeriggio, il laboratorio di aquiloni con Edoardo “Edofly” Borghetti.

 

24 hours in Trieste / 24 ore a Trieste

Boasting a richly varied history and culture, Trieste is in all respects a border town, whose elegant pose is occasionally shaken by the turbulent Bora wind gusting from the North East. Discover its castles, architecture, culinary traditions, literary heritage and Mediterranean culture.

 

The Grand Canal by night (Photo: Christoph Sammer via Flickr)

 

A visit to Trieste may well start from Miramare Castle, perhaps its most iconic landmark. Built in 1860 for Austrian Archduke Ferdinand Maximilian, the castle combines Gothic and Medieval elements, in keeping with the eclectic fashion of the day. The Adriatic Sea and the seashore park, rich in rare botanical species and peculiar decorations, provide the Hapsburg city with a Mediterranean background, creating a fairy-tale scenery able to revive the spirit of times gone by.

The surrounding area is also a WWF marine nature reserve, where the visitor can experience scuba diving and virtual tours.

The stretch of coast between Miramare and Trieste city centre is Barcola, the triestini’s favourite place for summer playtime. When evening comes, after bathing and sunbathing, a Spritz at one of the pine grove’s kiosks is highly recommended.

A good place to start is Molo Audace. Walk along the shore until the end of the dock by the Gulf of Trieste. From here you can admire the elegant palaces of Piazza Unità, often regarded as the city’s parlour. Formerly known as ‘Piazza Grande’, the square was renamed after Trieste’s annexation to the Kingdom of Italy in 1918 and is the largest seaside square in Europe. Look for the halberds, symbol of the city, and for the two figures striking the hours on top of the Town Hall, Mikeze e Jakeze, who will be found again later on. The night view of the square is not to be missed.

This pedestrian area, next to Piazza Unità, is the most lively spot of the Zità Vecia (‘old town’, in the local dialect). The visitor allowing themselves to get lost amid Cavana’s alleys will find a number of bars, cafes, restaurants, quaint corners and little squares, some of the highlights of the area being the Arch of Richard, the neoclassic Rotonda Pancera and the modern art gallery Revoltella. James Joyce lived here during his last period in Trieste.

On top of the old town, a short walk from Cavana, is San Giusto Hill… read more

 

Primavera a Trieste fra Carso e Osmiza

Cosa fanno i triestini a Primavera?

La primavera, si sa, è il periodo più lieto dell’anno, e la Primavera a Trieste è sicuramente uno dei periodi più splendidi. La luce, il tepore, i profumi e i colori risvegliano quella voglia di vita all’aria aperta, in città come sulle lievi alture del Carso.

Il Carso risplende di un nuovo verde e di fioriture che invitano a lunghe passeggiate. Dopo un inverno di freddo a volte punteggiato da picchi di Bora, il fortissimo vento che val la pena di affrontare almeno una volta nella vita, i tavoli esterni dei tanti locali e ristoranti dehors tornano a ripopolarsi.

Lo stesso lungomare di Barcola torna a essere meta non solo di passeggiate (dal capolinea dell’autobus 6 in porticciolo fino al Castello di Miramare) ma anche di desiderosi della prima tintarella.

lungomare barcola by @francescog888

 

La primavera a Trieste è perfetta anche per i più romantici e gli amanti del verde. Il Parco del Castello di Miramare, con le sue centinaia di varietà d’alberi è un meraviglioso labirinto in cui perdersi.

parco Castello di Miramare by Maurizio Fecchio

I triestini escono dal letargo e ripopolano l’amato Carso, che nasconde sempre nuove sorprese anche a chi pensa di conoscerlo già. La meta più affascinante è sicuramente la Grotta Gigante, con la più grande cavità visitabile al mondo che nel 1995 le è valso di assurgere al Guinness dei Primati.

Ma la meta meno nota per chi viene da fuori sono le Osmize, che diventano una seconda casa nei weekend.

vista mare da Osmiza di Contovello by @fillls

Le Osmize sono cantine ricavate in case private dove si possono degustare vini (e non solo) tipici dell’altopiano carsico triestino e sloveno. I vini che si trovano in queste cantine solitamente sono la Vitoska e la Malvasia (bianchi) e il Terrano (rosso), inoltre si possono gustare formaggi, salumi, olive, uova e sottaceti di produzione propria. Le Osmize sono un punto di ritrovo per passare alcune ore in compagnia in un clima estremamente conviviale.

cosa si mangia in Osmiza? by @jakegaudion

La particolarità dell’Osmiza sta nel fatto che esiste solo nella provincia di Trieste (proseguendo in parte nel litorale sloveno) e deriva da una vecchia tradizione risalente addirittura a Carlo Magno, ma impostasi durante l’Impero austroungarico che sancì la possibilità per i produttori di vino locale di vendere direttamente nelle loro case i loro prodotti per una durata di 8 giorni. Non a caso la parola Osmiza deriva da “osem” che in sloveno significa otto, appunto.

Vitoska o Malvasia? i vini delle osmize by DebbyTS

Oggi come allora, le Osmize vengono segnalate da una frasca sul ciglio della strada che punta nella direzione dell’osmiza. L’apertura delle osmize oggigiorno non è più regolata dai soli canonici otto giorni ed il bello sta proprio nel perdersi sul Carso, senza sapere bene dove andare, alla scoperta dell’una o dell’altra.

 

Alcune sono particolarissime, addirittura con affaccio al mare trovandosi sul costone a strapiombo del Golfo: la vista si perde sull’orizzonte e quando la giornata è limpida si può vedere la costa croata fino a Punta Salvore.

osmiza vista mare fiorita by @pl_izzie

Alcune sono immerse nel verde o proprio in mezzo ai vigneti od olivi. Altrettanto bello è incontrarvi la gente vera, la gente del posto: famiglie, gruppi di ragazzi e persone anziane che vivono questo rito con la semplicità e la voglia di cantare e stare insieme tipica di questi luoghi di convivio. Oggigiorno esiste un sito per scoprire quali sono le Osmize aperte di turno. Personalmente, consiglio di giocare a perdersi sull’altipiano per intraprendere una sorta di caccia all’osmiza. E la tua primavera a Trieste si colora di sapori.

formaggi, salumi, olive, uova e sottaceti di produzione propria by @atteloivd

 

Per i palati più raffinati inoltre vi sono delle cantine di ottimo livello che su appuntamento è possibile visitare. Tra le tante, possiamo citare Kante, Zidarich, Lupinc, Bajta, Parovel o Skerk.

Una volta arrivati a Trieste e al Victoria Hotel Letterario vi aiuteremo a trovare l’Osmiza o la cantina che fa per voi, basterà che chiediate al front desk.

 

Lorenzo Vidoni – General Manager

Eataly Trieste: un amore a prima vista

EatalyTrieste l’apertura che aspettavamo

Il giorno 17 gennaio, dopo molti rinvii, ha finalmente aperto i battenti la prestigiosa struttura che ospita il ristorante Eataly  Trieste. Si tratta dell’Ex Magazzino Vini, sul fronte mare delle Rive, nei pressi di piazza Venezia.  La struttura risale al 1902 ed era stata concepita appunto come magazzino per lo stoccaggio dei vini provenienti dall’Istria e dalla Dalmazia. Undici anni fa è iniziato il restauro che il 17 gennaio 2017 si è concluso con l’apertura della famosa catena di proprietà dell’imprenditore Oscar Farinetti.

Eataly Trieste nell'ex Magazzino Vini ph Eataly fb

C’è qualcuno, come il sottoscritto, che ha avuto la fortuna di visitarla ancor prima dell’apertura. Sì, perché la serietà e la professionalità si vedono anche da questi piccoli particolari: aprire una struttura in alcune serate di rodaggio per impratichire il personale e ricevere le giuste osservazioni dagli addetti ai lavori, prima del vero debutto, non è da tutti. Infatti alcune serate precedenti il 17 gennaio erano su invito e all’entrata venivano forniti 4 gettoni per un pasto completo, un bicchiere di vino, un’acqua e dolce o caffè a scelta, così da permettere a tutti di testare i diversi comparti di questo Olimpo del food.

ph Eataly fb

Veniva inoltre fornito un foglio sul quale riportare il proprio giudizio sulla struttura, il servizio e il cibo, oltre a una sezione aperta dove scrivere liberamente eventuali suggerimenti migliorativi. Il  mio giudizio è stato da 5 stelle e quello della mia compagna altrettanto, e la cosa ha un che di eccezionale dato che si trattava di una serata di test. Posso dire di aver mangiato molto bene e lo Staff è stato sempre all’altezza, presentandosi al meglio: sorridente, preparato e servizievole, merce oramai rara.

La struttura è qualcosa di fenomenale, imponente e affacciata sul mare, dove grosse vetrate scrutano gli alberi delle barche a vela ormeggiate nella marina. Lo store è davvero ampio e come gli altri punti vendita anche Eataly Trieste è pieno di prodotti di qualità: dal pane alle farine, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura, comprese le oltre 1200 etichette di vino a disposizione. Non a caso è stata anche definita la più grande enoteca del Friuli Venezia Giulia. Se amate il buon cibo e il buon vino come me, resterete esterrefatti.

Eataly Trieste la più grande enoteca del Friuli Venezia Giulia

In tutto sono 3000 metri quadri distribuiti su tre livelli, studiati per portare l’ospite a vivere un’esperienza, infatti entrare in questo Eataly è  una vera e propria “avventura” sensoriale. Personalmente, ci sono stato già 4 volte e ogni volta è stata una nuova scoperta. Ho mangiato al ristorantino e qualsiasi pietanza ha una marcia in più, grazie soprattutto agli ingredienti di qualità impiegati.

Il menu di Eataly Trieste. La pizza è buonissima, digeribile e fragrante; la tagliata di manzo di Fassona piemontese è morbidissima e gustosa, il vino semplicemente eccezionale. Una delle cose che ho apprezzato di più è stato il pane, fatto con farine grezze, ma di una bontà assoluta e che si mantiene per giorni, come il pane di una volta. Non a caso nei primi giorni di apertura hanno venduto ogni giorno oltre 5 quintali di pane e credo che la  richiesta potrà solo che aumentare data la sua bontà.

il pane di Eataly Trieste

Tuttavia, mi resta ancora molto da scoprire, per esempio la pescheria che presenta oltre al bancone del pesce fresco, anche quello dove sceglierlo cotto e crudo da gustare direttamente  sul posto.  Quel che è certo è che Eataly mi ha conquistato! È un vero vanto averne uno anche a Trieste, se pensate che il più vicino si trova a quasi 400 kilometri di distanza, a Milano. Solo che a Milano manca il mare, ed è per questo che Eataly Trieste è davvero unico nel suo genere!

Lorenzo Vidoni, General Manager

Mini guida di Trieste

Vi proponiamo una mini guida turistica di Trieste con una serie di consigli direttamente dal nostro Staff, proprio come il precedente articolo sulle strade panoramiche per raggiungere Trieste.

Innanzitutto come raggiungere l’hotel letterario di Trieste? Treno, aereo o auto, ecco come fare per trovarvi direttamente davanti alla porta dell’albergo.

Dalla stazione dei treni, uscite sulla sinistra (dando le spalle ai treni) per prendere un taxi (in 5 minuti e con meno di 10 euro sarete in via Oriani, 2); oppure prendete uno qualsiasi di questi autobus di fronte alla stazione: 20, 21, 23 e con poche fermate sarete qui, in Largo Barriera.

Dall’aeroporto, potete prendere il pullman 51; oppure scriveteci prima del vostro arrivo e prenoteremo per voi un transfer privato alla tariffa di 65 euro.

Se arrivate in macchina, potete lasciare l’auto sul posteggio di carico e scarico dove l’hotel fa angolo con via Caccia, e affidare a noi i vostri bagagli. Successivamente potrete scegliere uno dei due garage convenzionati con l’albergo, uno sulla via di fronte e l’altro dietro l’isolato.

TRIESTE GUIDA ALLA CITTÀ: UNA CAMMINATA PANORAMICA

Una volta lasciati i bagagli in camera e dopo che vi sarete rinfrescati, Trieste vi aspetta là fuori per incuriosirvi e affascinarvi. E allora perché non iniziare subito con una bella camminata?

Se volete proseguire con il mood letterario che forse vi ha fatto scegliere il Victoria, potrete familiarizzare con la città mentre andate alla ricerca dei Caffè storico letterari. Proprio a pochi passi dall’hotel troverete il primo, Pirona, dove James Joyce era assiduo frequentatore e concepì il monumentale ULISSE. Proseguendo in direzione del Viale XX Settembre, in via Battisti c’è il famoso Caffè San Marco, dove potreste avere occasione di incontrare Claudio Magris al suo tavolo preferito (alle spalle del Caffè potete ammirare la Sinagoga di Trieste, una delle più grandi d’Europa). Ridiscendendo verso il mare, vi suggeriamo di fare i vostri acquisti dolciari alla Bomboniera in piazza Sant’Antonio, che sciegliate Presnitz, Putizza o Sacher, non ve ne pentirete! Proseguendo verso le Rive, chiedete del Caffè Tommaseo e finite in bellezza con un aperitivo al Caffè degli Specchi in Piazza Unità, per vivere appieno la magia del gusto tutto mitteleuropeo per il caffè!

Se invece volete approfittare da subito della posizione del Victoria rispetto alla città, la prima cosa da fare è raggiungere il vicinissimo Castello di San Giusto. Se percorrete via della Madonnina, che inizia sull’altro lato della strada di fronte all’albergo, e la percorrete fino alle scalette di via della Fornace, potrete arrivare rapidamente al Castello e alla Cattedrale, e da lì godere della più bella vista sulla Città e il Golfo.

Scendendo lungo via della Cattedrale, vi imbatterete in due antiche chiese, quella Cattolica di Santa Maria Maggiore e quella valdese di San Silvestro. Proseguendo a sinistra sarete su piazza Barbacan e potrete concedervi un caffè ammirando l’Arco di Riccardo di epoca romana; se invece scendete le grandi scalinate sulla destra, di fronte alla chiesa di S. Maria Maggiore, e proseguirete per mezzo chilometro, troverete le vestigia del Teatro Romano quasi interamente conservato.

Da lì, attraversando la strada sarete nel Ghetto, e poi su Piazza Unità d’Italia, la più grande piazza d’Europa che affaccia sul mare, e naturalmente non perdetevi i 246 metri del Molo Audace, la più bella passerella sul mare dell’Adriatico.

Da qui, proseguendo verso destra lungo le Rive potrete imbattervi o in qualche mostra ospitata nella favolosa cornice dell’ex Pescheria Salone degli Incanti, che da sola merita una visita; oppure appena oltre nel colosso dell’ex Magazzino Vini oggi sede delle prelibatezze enogastronomiche di Eataly.


Da qui, andando verso sinistra (spalle al mare), potrete risalire la meravigliosa passeggiata di Ponterosso fino alla Chiesa di Sant’Antonio e incamminnarvi poi verso piazza Oberdan dove potrete prendere il famoso tram di Opcina, che vi porta in Carso e vi fa godere di una vista mozzafiato sulla città. Magari scendete alla fermata dell’Obelisco, incamminatevi lungo la passeggiata Napoleonica, e una volta in fondo godetevi una buona crema Carsolina con un bicchiere di Vitovska!

Oppure, dal Molo Audace, proseguendo verso destra (spalle al mare) potete raggiungere il Molo Bersaglieri e prendere il Delfino Verde (da giugno a settembre) che vi porterà a Miramare e al suo glorioso Castello bianco turrito. Passeggiate nel parco secolare, e giocate a perdervi nei labirinti di piante. Se a questo punto vorrete cenare in una suggestiva cornice, vi consigliamo la Tavernetta al Molo all’uscita del Parco verso Grignano, oppure La Terrazza dell’Ostello, uscendo dall’entrata principale del Parco verso Barcola e la promenade lungomare.

DOVE MANGIARE BENE…

A questo punto della guida rapida per Trieste vi sarà venuta fame, vero?

Siete in una città di mare, e viene naturale pensare a un ristorante di pesce. Ecco allora i nostri consigli su dove mangiarlo bene. Uno dei migliori in città è sicuramente Menarosti. Classico e prelibato non può certo deludervi. Fortuna vuole che sia anche vicinissimo all’hotel.

Più contemporaneo e sfizioso è Nero di Seppia, nella zona di città vecchia. Sulle Rive invece il Bagatto si contende l’apoteosi della sperimentazione del gusto assieme a Scabar, un po’ più complicato però da raggiungere. Se invece volete mangiare il pesce come da secoli si mangia a Trieste, a due passi da piazza Unità d’Italia c’è Città di Pisino, che è una semplice garanzia.

Se invece preferite la carne, il nostro ristorante di riferimento è Le Bracerie Venete. Proprio di fronte all’albergo, è la delizia della brace. Se vi spingete un po’ più su, verso il Castello, troverete l’Hosteria da Libero. Se invece preferite la carne nella migliore tradizione mitteleuropea, Suban è il must in città.

La cucina tipica a Trieste la trovate soprattutto nei Buffet: immancabile una visita alla caldaia di Pepi in piazza della Borsa, uno sfizioso e ricco pit stop da Siora Rosa in città vecchia o qualcosa di veloce all’Approdo a due passi dall’hotel.

 

Le Bracerie Venete

Ecco, la guida per visitare Trieste del Victoria Hotel Letterario è giunta al termine. Per informazioni e altre curiosità non esitare a contattare la reception.

Trieste vista dall’alto di una nave da crociera

Trieste sta diventando un nuovo importante scalo per le navi da crociera. I giganti del mare infatti sembrano trovarsi  a loro agio nei fondali profondissimi prospicienti le Rive. La loro presenza tuttavia non è così massiccia e invasiva come a Venezia, dove l’orizzonte è totalmente ingombro di navi. A Trieste, come per molte altre cose, la comparsa delle navi bianche ha ancora un carattere da fenomeno settimanale a cui la città risponde con il benvenuto.

Costa Mediterranea ph Marino Sterle

Piace vedere nel weekend la Costa Mediterranea di Costa Crociere saldamente affiancata al Molo Bersaglieri, a un minuto da Piazza Unità d’Italia, la più grande piazza d’Europa fronte mare. E sembra che, per tutto il 2017, vedremo anche la Costa Luminosa con ben 87 toccate nella nostra città.

Nel 2018 sarà affiancata da un altro gigante del mare: la Mein Schiff di Tui Cruises, che ha deciso di non fermarsi alla Dalmazia (Dubrovnik/Ragusa) ma di proseguire la sua esplorazione dell’Adriatico fino a Trieste.

Castello di Miramare e Costa Crociere by Marino Sterle

Arrivare a Trieste dal mare infatti è sempre un’esperienza molto affascinante, arrivarci dall’alto di 78 mila tonnellate fa sicuramente un effetto particolare.

Anche perché la città e il suo cuore pulsante sono già lì ad attendervi sulle Rive o visibili dalle Rive stesse, perché Trieste è una città che davvero vive affacciata sul mare.

Il centro di Trieste e Costa Crociere in un'opera di Marino Sterle

Per coloro che decidono e dimostrano di imbarcarsi da Trieste, l’hotel  Victoria mette a disposizione un pacchetto di pernottamento con colazione e parcheggio inclusi (per la durata del soggiorno) alla migliore tariffa garantita del momento.

L’offerta va naturalmente prenotata direttamente con noi e verificata con la disponibilità di camere del periodo interessato, quindi la migliore cosa da fare è contattarci, allo 040 362415 oppure scriverci a info@hotelvctoriatrieste.com .

L’hotel Victoria di Trieste è a 5 minuti di taxi dalla Stazione Marittima da dove partono le navi. Fortunatamente il Victoria dispone di due garage / parcheggi convenzionati, uno dei quali dispone di tariffa settimanale di 65 euro.

Sperando di avervi fatto venire voglia di imbarcarvi, vi aspettiamo al Victoria per darvi tutte le dritte su cosa fare vedere e mangiare, per vivere al meglio Trieste e i suoi dintorni come solo chi è del posto può consigliarvi.

Costa Mediterranea lascia il Golfo di Trieste ph Marino Sterle

L’aperitivo a Trieste: dove come perché

L’aperitivo a Trieste si chiama Spritz ed è un autentico rito conviviale. Ma cosa vi servono quando chiedete uno Spritz? Gli ingredienti della bevanda più dissetante e rilassante di Trieste sono vino bianco, acqua frizzante, ghiaccio e limone. Se invece lo desiderate con l’Aperol ricordate di specificarlo, perché a Trieste lo Spritz è tradizionalmente bianco.

Come molte altre tradizioni triestine, anche lo Spritz ha origini asburgiche: si racconta che il vino bianco locale risultasse troppo strong per gli austriaci che presero a diluirlo con acqua (spritzen, spruzzare) inventando così la formula dell’aperitivo light che ha conquistato il mondo.

Il momento dell’aperitivo è un traguardo sacro che allieta le giornate: ci si ritrova “al solito posto” senza neanche darsi appuntamento, ci si lascia accarezzare da un refolo di vento e tutto diventa magicamente piacevole e disteso.

L’aperitivo può trasformarsi rapidamente in “rebechin” quando al calice di vino si accompagna la tradizionale polpetta di carne, una verdura impanata, oppure il classico paninetto di prosciutto cotto insaporito col kren (come a Trieste è chiamata la radice di rafano).

Ma dove recarsi per lo Spritz di rito?
Se desideri fare un aperitivo in zona Trieste sappi che praticamente ovunque in città i bar offrono un buon Spritz, ma per assistervi nell’imbarazzo della scelta ecco alcuni locali dove l’ora dell’aperitivo è particolarmente gradevole e decisamente gustosa!

A pochi isolati dal Victoria, si trova uno dei ritrovi cult della “prima serata” triestina dove puoi assaggiare quello che da alcuni è definito il miglior aperitivo a Trieste: il GRAN MALABAR, con ampio spazio esterno e una selezione di vini del Carso da fare la felicità del miglior intenditore.

Gran Malabar piazza San Giovanni Trieste

Passeggiando verso il mare, supererete la chiesa di Sant’Antonio per ritrovarvi in piazza Ponterosso, ovvero nella zona del Canale. Qui l’aperitivo è reso ancor più affascinante e gradevole dalla prossimità dell’acqua. Ma dove dirigersi? Naturalmente verso un tavolo all’aperto: su un lato della piazza troverete Pane Vino e San Daniele, dal nome del famoso prosciutto crudo friulano, sull’altro il Caffè Joyce, che come il Victoria è ospitato in un palazzo caro al grande scrittore irlandese.

Proseguendo lungo il canale lasciatevi tentare dall’aperitivo su zattera del caffè Rossini, oppure, se la fame comincia a farsi sentire, puntate sicuri sui tavoli all’aperto di 040 Social Food. Non ve ne pentirete!

Se invece siete già su Piazza Unità d’Italia, come resistere al richiamo del Caffè degli Specchi? La cornice della piazza pià grande sul mare vi abbraccia con la sua maestosità, mentre le comode poltrone estive vi fanno sentire in prima fila sui tramonti marini più suggestivi del mondo. Da non perdere!

Caffè degli Specchi in Piazza Unità d'Italia - Trieste

(Se tuttavia non doveste trovare nemmeno un posticino dove fare l’aperitivo a Trieste centro, sappiate che nell’adiacente Piazza Verdi, il miglior Spritz in assoluto viene servito da Pep’s).

Oltre piazza Unità si apre la cosiddetta Città Vecchia, che a dispetto del nome è uno degli epicentri della “movida” triestina. In piazza Cavana vi consigliamo LIFE con ottimo servizio, cortesia e qualità, mentre proseguendo verso l’omonima via Cavana potreste essere tentati dalle tartine di pesce e dagli eccellenti vini locali di Salumare. Nella stessa direzione, oltre i giardini di Piazza Hortis, si apre l’infilata di locali della popolarissima via Torino: se non volete sbagliare, fatevi largo tra la folla e puntate decisamente ai tavolini di PURO.

PURO via Torino - Trieste

Infine, se si tratta di un giovedì o un venerdì estivi, non fatevi sfuggire l’occasione di godervi l’aperitivo serale del Museo Revoltella, la celebre Galleria d’Arte Moderna dalla cui terrazza tra i tetti è possibile ammirare lo spettacolo del Golfo sorseggiando ottimi vini.

Terrazza Museo Revoltella Trieste

E dopo questa breve guida ai migliori locali per l’aperitivo a Trieste… cin cin!