12 Aprile 2016
Trieste piace perché non è una città turistica
In realtà, i triestini amano la loro città, ma come spesso accade i cittadini hanno una visione completamente diversa da quella dei visitatori. I viaggiatori che la vedono per la prima volta sono colpiti dal fatto che Trieste non è una città turistica.
Lavoro nell’hotellerie da 14 anni. Ho girato diversi paesi e dal 2010 ho scelto di rimanere a Trieste e mai decisione fu più azzeccata.
Ricordo quando venivo a Trieste da piccolo, ogni primavera. Tappa fissa della nostra gita “fuori porta” era Miramare, con il suo castello e il suo parco. All’epoca, Trieste significava solo Miramare. Tornandoci, tutto mi sembrò cambiato. Non era più una città “de veci”, ma una città energica, giovane e con voglia di fare.
Nel 2010 inizia quindi la mia avventura triestina all’Hotel Victoria, che aveva aperto solo un anno prima. Nello stesso anno, riapre i battenti un altro gioiello dell’ospitalità cittadina: l’Hotel Savoia Excelsior Palace. Da allora non si contano le nuove strutture ricettive che hanno aperto.
Nella struttura che ho l’onore di dirigere ospitiamo ogni anno circa 25.000 persone. Lo sapete che nessuna di queste ha mai lasciato un commento negativo su Trieste? Neppure durante nei giorni di forte Bora o ancora peggio di “Bora Scura” (vento di Bora misto a pioggia).
Trieste non è una città turistica e forse non lo sarà mai, ma è proprio questo il suo punto di forza. Trieste è una città perfetta per una gita in giornata, per non trovare ristoranti turistici, per vivere i buffet (osterie tipiche) o le Osmize sul Carso, proprio come fanno i triestini nel tempo libero, magari per un rebechin (spuntino).
È facile immaginare che chi arrivi da Roma o Milano, solo per fare un esempio, si innamori della nostra città per l’aria che si respira o per una delle piazze più belle al mondo che si affaccia direttamente sul mare, Piazza Unità d’Italia. I milanesi o i romani rimangono affascinati dall’idea di poter visitare gran parte del centro storico a piedi e di non dover distinguere le osterie vere da quelle false (quelle per turisti, appunto). C’è poi l’architettura dei palazzi, che non può non incantare: dalle rovine romane al liberty passando per una fortissima impronta neoclassica, a Trieste non manca niente, come le tante comunità religiose e le relative chiese.
Per gli austriaci o tedeschi la città rappresenta l’avamposto dell’Italia, la sua anticamera facilmente raggiungibile. Molte volte mi son sentito dire: “meglio 2 giorni a Trieste che a Venezia” e non è difficile intuire perché.
Trieste accontenta un po’ tutti quelli che la visitano, seppur per pochi giorni. E i motivi sono tanti.
Qui trovi tutto, e concentrato in pochi chilometri: la città, la storia, il mare, la collina, il buon cibo, il buon vino, la natura e, da qualche anno, anche belle manifestazioni.
Qui si fanno gli aperitivi lunghi, si comincia il pomeriggio e si arriva al dopo cena.
Qui non abbiamo spiagge, ma andiamo al mare lo stesso.
Qui non abbiamo la montagna, ma andiamo a sciare in giornata.
Qui non abbiamo grandi ristoranti o chef stellati, ma abbiamo l’imbarazzo della scelta riguardo le diverse cucine e tradizioni, dal mare alla mitteleuropa.
Qui, in meno di un’ora, puoi attraversare 3 confini internazionali.
Qui abbiamo il Carso che, durante l’autunno, esprime il meglio di sé con il suo foliage colorato.
E potrei continuare…
Alla fin fine, devo confessarvelo: Trieste ha un segreto. Qui si vive bene e questo il visitatore lo percepisce, ecco perché piace!
Lorenzo Vidoni
General Manager
Ritorna al blog